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Dimmi dove vai e ti dirò cosa mettere in valigia!
Arriva la primavera e tutte siamo a caccia di idee e suggerimenti per arricchire il guardaroba con qualche pezzo o accessorio di tendenza che rinnovi il nostro look. I weekend sono sempre delle belle occasioni per divertirsi, per riposarsi in una bella Spa, per trascorrere due giorni in una città d'arte, magari per vedere una mostra, assistere a un concerto pomeridiano o fare due passi nel centro storico. Giorgia & Johns ha pensato di dedicare a queste occasioni uno stile glamour ma decontractè composto da comodi pantaloni palazzo dalla fantasia esuberante che mixa righe e fiori colorati, top smanicato con piccolo voilè sulla spalla dai toni pacati del cipria, giacchino taglio chanel verde acqua, il tutto completato dai giusti accessori. Quindi, che sia un fine settimana in montagna o al mare, eccoti la nostra proposta da mettere in valigia!
Il linguaggio dei fiori
Con l'arrivo della primavera tutt'intorno sarà un'esplosione di micro e macro corolle super colorate. Il linguaggio dei fiori è da sempre il più sublime, delicato e incisivo codice per comunicare i propri sentimenti e stati d'animo. Diamo uno sguardo al significato dei fiori più diffusi e conosciuti. La margherita, è sinonimo di semplicità, freschezza e spontaneità; l'azalea è il fiore che simboleggia la temperanza e la femminilità nella cultura cinese. L'orchidea, liscia e voluttuosa è il fiore della passione e della sensualità e si contrappone al gelsomino bianco da sempre accostato alla riservatezza e timidezza.
La magnolia con i suoi fiori dalle tinte tenui che degradano dal rosa al bianco rappresenta la nobiltà d'animo; l'Iris indica novità e buone notizie. La rosa, fiore tra i fiori, meriterebbe un capitolo a sé. Ogni varietà di colore racchiude infatti un messaggio diverso ma a legarle tutte è l'accostamento all'universo femminile. La rosa che tiene il bocciolo ben nascosto dai petali, incarna la castità femminile mentre la rosa sbocciata rappresenta la bellezza e spensieratezza della gioventù. E tu, che fiore sei?
Una vita a pois!
Il polka dots pattern che oggi impazza sulle passerelle, nasce all’inizio degli anni ’30 con il diffondersi in tutta l’Europa e in America del ballo nato alla fine dell’Ottocento in Cecoslovacchia, la polka appunto. Pois in formato micro e macro andavano a posarsi su chiffon, sete e georgette.
Negli anni ’50 il polka dot smette di essere appannaggio unico della moda femminile e va ad arricchire il guardaroba dei bambini e le cravatte da uomo.Bianco, rosa e nero sono le nuance del momento. La Pop Art, negli anni ’60 ne fa il suo leitmotiv, nei comic strip dipinti su tela da Roy Lichtenstein.
Dopo l’assenza di un decennio ricompare negli anni ’80 esasperando le forme, i colori e gli utilizzi degli anni Cinquanta. Dal 2000 fino ad oggi, il polka dot è stato molto presente nella moda assumendo tratti e connotazioni diverse. Dettaglio ironico su fusciacca o fiocco per capelli, contestualizzato in figure geometriche a contrasto, protagonista indiscusso, su giacche, tops e accessori.